recensioni

Hanno detto del libro:

  • Ho finito di leggere il libro questa notte: l’ho trovato sofferto e illuminante.
    Il dolore è quello di un cittadino che non trova risposte, spiazzato di fronte all’ottusità delle amministrazioni; la luce è quella di chi vede un po’ più distante e più in profondità e cerca di scuotere un’opinione pubblica intontita dal turbinio di messaggi mediatici da cui viene costantemente colpita. (Cinzia Burtini, 21/11/11)
  • Grazie Ico, il tuo libro l’ho “divorato”. Anche a mio marito sta piacendo moltissimo. Lo hai aiutato a dare un nome allo stesso disagio che prova guardando la cartellonistica femminile. Sarebbe bellissimo che il tuo lavoro possa divenire il centro e il motore per una realtà di consapevolezza globale, illuminante da nord a sud e oltre. Sarebbe bello dare un seguito al tuo lavoro, per  dargli ancor più forza, magari coinvolgendo i singoli, così come è venuto spontaneo  a me  di fotografare e mandarti ciò che reputo un orrore al quale, grazie a te, adesso sono più  attenta. (Monica Righi, 24/11/11)
  • Dato che sto leggendo tre libri contemporaneamente, il tuo è quello che porto con me quando prendo i mezzi pubblici, in modo dargli la visibilità che posso. Comunque, nella parte introduttiva in cui esce la deformazione professionale dell’archeologo, inutile dire che mi sono riconosciuta. Buona la scelta di narrare la successione e l’intersezione dei fatti attraverso gli scambi epistolari!  (Paola Mazzei 28/11/11)
  • Gent.mo Ico, grazie. che bello, Milano è cambiata ai miei occhi! prima era solo un  fastidio indecifrabile, ora riesco a leggerla. Qualche giorno fa, in piazza Argentina, stupendo: tre manifesti pubblicitari. “lo sport” (due calciatori), “anima” (due cestisti) “e corpo” (una ragazza in primo piano, che sta facendo-sembra-degli addominali particolarmente  faticosi). voilà! ho letto il libro a piombo e l’ho segnalato a una giornalista di  Peace Reporter che si occupa di violenza contro le donne. Spero che ne faccia una  recensione. Spero si intitoli “Chi è il maestro del lupo cattivo? la Stele di Rosetta della cartellonistica stradale”. arrivederci e buon lavoro! (Maria Simona 2/12/11)
  • ho visto già da un po’ le foto del tuo libro. sono tristemente bellissime, rendi proprio il senso di oppressione, il gigantismo di questi corpi onnipresenti sembra proprio una fantasia sessuale che opprime tutto e tutti, sembra proprio – lo è – lo strumento di una dittatura. Vedendolo dal lato del potere. Vedendolo dal lato delle rappresentate, invece, la grandezza delle immagini e il loro essere ovunque sembra una proiezione amplificata della prostituzione. Rendi benissimo la situazione. Il fatto che siano quasi invisibili alla coscienza dei più. Sembra una situazione onirica, e invece è tristemente la quotidianità. Bellissime foto, complimenti! (Gabriele Lenzi 10/12/11)
  • recensione del libro a cura di Anna Maria Capraro  (14/03/2012)
  • Caro Ico, sono l’antropologa parigina non so se ti ricordi ancora di me ma comunque questo ha poca importanza rispetto a quello che ti voglio dire. Ti scrivo infatti qualche mese dopo la mia prima richiesta, in cui ti chiedevo una copia del  libro “Chi  il maestro del lupo cattivo”. Devo dire che il tuo testo é letteralmente stato divorato dalla sottoscritta, ma devo dire anche che é stata una lettura triste e amara.  Amara perché smaschera una realtà grottesca e tragica, una situazione che a quel punto non il lettore non puo’ più ignorare, perché denunciata e colta in quello che viene normalmente accettato come una banalità, come un ineluttabile stato di cose, per cui anche l’indignazione più vibrante e profonda scivola spesso  in un coro di cicale, accettazione pedissequa dello status quo. Spero con tutta me stessa che in questi mesi la tua opera di sensibilizzazione non si sia arrestata, bisogna prendere visibilità nelle strade, nei teatri e nelle scuole, soprattutto. Da parte mia ho fatto come ti dicevo, ho cercato di far conoscere qui a Parigi il problema italiano attraverso il tuo testo.  Quante cose che ci sarebbero da dire! Spero di poter scambiare presto dei pareri, io nel frattempo mi sono  laureata e iscritta al dottorato, nei prossimi mesi tentero’ di fare un’etnografia dell’escort italiana, un progetto forse ambizioso ma quantomai cruciale, penso. Nella speranza di risentirti ti dico a presto e ti faccio un enorme in bocca al lupo!  (Giuditta Bettinelli 10/10/2012)

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